Rock It ci dice tutto delle cover band…anzi no!
Mi riferisco a questo articolo
Dove l'autore, stigmatizza alcuni punti di riferimento ma compiendo, a mio personale parere, un errore non da poco su alcuni punti specifici: quello di fare di tutta un'erba un fascio.
Di seguito metto in grassetto i titoli dei paragrafi trattati nell’articolo originale (che puoi leggere dal link qui sopra) a cui faccio seguire la mia personale analisi
Le cover band sono difficili da trovare e contattare
Sono d’accordo e ho già praticamente spiegato il motivo nella mia analisi, ovvero che molto spesso parliamo di persone che sono per puro divertimento ho passione. L’errore in questa parte dell’articolo è sempre il medesimo, cioè l’associazione delle cover ai tributi, mettendoli sullo stesso piano.
Il mio progetto di tributo è piuttosto recente, appena un anno di vita, eppure se chi sta leggendo si vuol levare la soddisfazione di digitare su Google “tributo Baglioni Morandi” si troverà davanti riferimenti Web, social e video riferiti ai “Caporali coraggiosi”, band italiana che omaggia il live “capitani coraggiosi” di Claudio Baglioni e Gianni Morandi.
Hanno cachet abbastanza elevati (ma spesso trattabili)
Anche qui vale esattamente lo stesso concetto.
E ovvio che se una cover band di quattro persone, che suona a livello amatoriale e che può esibirsi in un pub solo per il gusto di farlo, non può essere messa al pari di una formazione professionale.
Nel nostro caso parliamo di otto musicisti professionisti, con specifiche necessità tecniche e scenografiche, motivo per il quale, ad esempio, non possiamo esibirci in parti inferiori alle dimensioni che citiamo nella nostra scheda tecnica. Ma secondo l’autore Cover e Tributi come il nostro…sono la stessa cosa :-)
tornando al topic, se una band accetta di ribassare fino al 70% il suo cachet iniziale…. non stiamo parlando di un prodotto di qualità.
E tale cosa vale ovunque: cover, tributi, orchestre di liscio, pianobar, karaoke, animatori, cabarettisti etc…
Tendono ad andare in crisi davanti a questioni burocratiche
Se una cover band non sa di cosa si sta parlando di fronte a un contratto, significa che tu non hai parlato con una cover band, ma con un gruppo di persone che suona per passione.
Nomi, iconografia e repertorio delle cover band
Qui non ho niente di particolare da rilevare anche perché mi sembra che il paragrafo sia iniziato con un discorso per finire con un altro….
Per me sarebbe facile eccepire riportando il nostro esempio: un tributo formato nel 2018 , riferito ad un tour del 2015/2016.
L’età media è piuttosto elevata
Qui viene generalizzato un discorso che richiederebbe una trattazione molto più ampia in quattro righe, E quindi direi assolutamente di passare oltre, Soffermandomi soltanto sul fatto che anche qui Cover, tributi, amatori e professionisti vengono messi beatamente sullo stesso piano.
Sempre nel nostro caso, spaziamo dai 23 ai 57 anni… quel che conta è la qualità degli interpreti non l’età. I nostri riferimenti artistici hanno 67 e 74 anni al momento in cui sto scrivendo, quindi….dobbiamo dirgli di smettere?
Non hanno mai ucciso nessuno
Questa è la parte scritta meglio di tutto l’articolo e che credo rappresenti in modo più sincero il pensiero dell’autore.
Non entro nel merito perché si tratta di una valutazione personale, per alcuni versi condivisibile, ma che non riguarda il motivo per cui io ho scritto questo articolo, diciamo così, di “rettifica concettuale”.
Credo che quando si parla di opinioni, queste devono restare tali e ritengo siano sempre tutte più o meno valide.
Diverso è quando si creano articoli che in qualche modo vanno a “catalogare” interi compartimenti, di qualsiasi settore, accomunandoli sotto un unico metodo di valutazione, spesso improvvisato e non corretto.
Il rischio è , come ho detto in apertura, generalizzare e banalizzare un concetto ben più ampio.
